La terapia immunosoppressiva combinata induce la remissione in pazienti con grave insulino-resistenza di tipo B


La resistenza all'insulina di tipo B dovuta agli autoanticorpi contro il recettore dell'insulina è caratterizzata da diabete refrattario a dosi massicce di Insulina, grave ipercatabolismo, iperandrogenismo e un alto tasso di mortalità.

È stata analizzata l'efficacia della terapia immunosoppressiva combinata nella gestione di questa forma estrema di diabete mellito.

È stato condotto uno studio prospettico di coorte che includeva pazienti con autoanticorpi confermati del recettore dell'insulina, monitorati per 72 mesi mediani e trattati con Rituximab, steroidi pulsati ad alto dosaggio e Ciclofosfamide fino a remissione, seguito da terapia di mantenimento con Azatioprina.
La remissione è stata definita come il miglioramento dell'iperglicemia e la sospensione di insulina e/o la normalizzazione dell'iperandrogenismo.

Tutti i dati sono stati dati come mediana. 22 pazienti di età pari a 42 anni, 86.4% donne, soddisfacevano i criteri di inclusione.
Al basale, la glicemia a digiuno era 307 mg/dl, l' emoglobina glicata ( HbA1c ) era pari all'11.8%, il testosterone totale ( donne ) era 126 ng/dl ( normale 8-60 ), e il fabbisogno giornaliero di Insulina era di 1.775 unità.

Dopo 5 mesi, l'86.4% ( 19 su 22 ) dei pazienti ha raggiunto la remissione, documentata dall'interruzione dell'Insulina in tutti i pazienti, normale glicemia a digiuno pari a 80 mg/dl, HbA1c del 5.5% e testosterone ( donne ) di 28 ng/dl.

Durante il follow-up di 72 mesi, il 13.6% ( 3 su 22 ) dei pazienti ha sviluppato recidiva, verificatasi 24 mesi dopo la remissione iniziale, che ha risposto alla ripetizione della terapia.
Nessuno dei pazienti è deceduto.

La terapia immunosoppressiva combinata ha cambiato la storia naturale di questa malattia, dal 54% di mortalità a una forma curabile di diabete e, come tale, dovrebbe essere raccomandata nei pazienti con insulino-resistenza di tipo B. ( Xagena2018 )

Klubo-Gwiezdzinska J et al, Diabetes Care 2018; 41: 2353-2360

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